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Per farsi sentire da Enrico Letta bisogna alzare la voce. Ecco perché Mario Monti ha criticato il governo minacciando il governo di togliere il sostegno di Scelta civica se la coalizione tra Partito democratico e Popolo della libertà (accusata di «crescente ambiguità»), non dovesse optare per un «cambio di marcia»

.Mario Monti

Le parole dell’ex premier sono risultate così dure da aver fatto intervenire addirittura il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Vuole giocare un ruolo di stimolo», è stata l’interpretazione del capo dello Stato. MONTI CERCA VISIBILITÀ. In effetti il messaggio sottinteso alle critiche di Monti non era tanto la minaccia di lasciare l’esecutivo al suo destino, quanto tornare a contare come leader di Scelta civica. Per questo il Professore ha chiesto un «contratto di coalizione» che impegni gli esponenti del governo a una serie di impegni scritti. Monti e i suoi fedelissimi vogliono quindi diventare il vero pungolo del governo, più dei falchi del Pdl e del Pd. PRESSING PER AVERE SPAZIO. La spinta, hanno spiegato dagli ambienti di Scelta Civica, deve essere interpretata «nel migliore dei modi». La dichiarazione del Professore, a detta di molti, è poco funzionale a destabilizzare Letta. «Questo è l’unico governo possibile per Scelta civica», ha infatti commentato un montiano. Monti e il suo partito, semmai, vogliono che l’esecutivo presti più attenzione alle loro istanze. Ecco perché le parole dell'ex premier sono seguite dalla richiesta di un vertice di maggioranza che puntualizzi proprio quel contratto di coalizione. E subito il capo del governo ha fissato la riunione per giovedì 4 luglio. L'ATTESA PER IL CONGRESSO. Qualche maligno, però, ha visto nell'uscita del Professore, una mossa che nasconde un interesse del tutto personale. Il 13 luglio, infatti, è in agenda l’assemblea di Scelta civica e in autunno è previsto il congresso. Secondo una lettura poco benevola il movimento ha bisogno di qualche attenzione in più per riuscire a coinvolgere la propria base elettorale e i potenziali aderenti. Per questo avrebbe optato per una strigliata pro forma al governo.

Del resto i passi politici di Monti, dalla sua «salita in campo» in poi, non si sono rivelati sempre fortunati. Dopo il tonfo rimediato alle elezioni politiche, il Professore si trova compresso nella maggioranza che sostiene Letta e non ha ancora avuto la possibilità di incidere sull’agenda dell’esecutivo come avrebbe sperato. A peggiorare le cose ci si sono messe le varie fratture che hanno segnato il partito che ha varato. CASINI FRENA L'EX PREMIER. Per esempio il primo a mettere uno stop alle parole di Monti è stato l’alleato Pier Ferdinando Casini che gli ha ricordato «quanto possano essere dannose le fibrillazioni in una maggioranza». Negli ultimi tempi i destini politici dei due seguono due percorsi paralleli, ma sono distanti e ancora una volta il leader dell’Unione di centro ha preferito rilanciare il suo progetto centrista piuttosto che omologarsi a quello del Professore. Del resto che ci fosse stata una spaccatura era stato evidente il 21 giugno dopo il vertice in cui Monti e Casini avevano confermato di restare «uniti, ma con componenti autonome». Insomma un percorso formalmente complice, ma separato nei fatti. L'EX DI FINI PRENDE LE DISTANZE. Ha preferito prendere le distanze da Monti anche uno degli unici due finiani eletti con Monti, Aldo Di Biagio, da febbraio senatore di Scelta civica. «Fa sorridere», ha detto, «vedere che chi doveva svolgere il ruolo di moderatore in tempi di crisi, ora invochi passi indietro. Miracoli della politica». Il senatore è sembrato più interessato alla nuova formazione che deve nascere sulle ceneri di Alleanza nazionale piuttosto che al suo attuale partito. SI PREPARA IL 'LIBERI TUTTI'. Come se non bastasse, da tempo gli ex esponenti di Italia futura guardano verso l'area del Pd vicina a Matteo Renzi. E lo stesso vale per Lorenzo Dellai, capogruppo alla Camera, e per la vicepresidente del Senato, Linda Lanzillotta. Viceversa altri esponenti sono più interessati a mantenere un rapporto personale con Monti, senza disdegnare l'attenzione per quello che possa succedere nel Pdl. Nel frattempo la priorità è restare uniti intorno al Professore, in attesa che arrivino tempi migliori.

Lunedì, 01 Luglio 2013
Fonte Articolo: http://www.lettera43.it/politica/monti-minaccia-il-governo-per-riconquistare-lista-civica_43675100924.htm

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