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Vertenza sulcis fallimentare senza affrontare il nodo dell’energia

Pili su Alcoa: 500 giorni di inganni.
Serve energia a basso costo. Nel vertice si deve prendere atto del fallimento della strategia inseguendo faccendieri e mitomani.
Vertenza sulcis fallimentare senza affrontare il nodo dell’energia

“Basta con ulteriori perdite di tempo, il governo affronti la questione  energetica senza continuare a coprire Enel e amici. Senza un contratto  bilaterale tra Enel e proprietario dello stabilimento di alluminio primario nel  Sulcis non arriverà nessun interlocutore serio in grado di rilanciare la  fabbrica. Il governo Monti ha fatto perdere un anno e mezzo di tempo, portando  alla chiusura della fabbrica e inseguendo milantatori e faccendieri. Si è perso  un anno e mezzo senza dare al futuro di Alcoa, e quindi del Sulcis, un solo  minimo spiraglio concreto di soluzione. La pseudo strategia del governo Monti  è risultata un fallimento su tutta la linea, come avevo ripetutamente  denunciato. E oggi il governo Letta deve cambiare totalmente strategia  ammettendo con chiarezza che il tentativo di cambiare insegna alla fabbrica  senza risolvere il problema energetico era solo un diversivo per perdere e  prendere tempo. Il fallimento catastrofico della trattativa con Klesch, che il  Ministero dello Sviluppo economico ha nascosto pur conoscendole, sono la  conferma che nessun operatore serio del settore potrà mai impegnarsi nella  ripresa produttiva se non ci sarà la soluzione del costo dell’energia. Aver  perso 500 giorni inseguendo pseudo acquirenti senza aver dato una minima  certezza strutturale alla questione primaria dell’energia ha di fatto dimezzato  i fondi destinati agli ammortizzatori sociali. In pratica restano solo sei mesi  di copertura e poi per il Sulcis e i lavoratori dell’Alcoa sarà il tracollo. E’  impensabile che tutto questo passi con un silenzio complice di molti che  rischia di far degenerare ancor di più la situazione economico sociale del  Sulcis. Occorrono decisioni immediate senza ulteriori perdite di tempo”. Lo ha detto stamane il deputato sardo Mauro Pili alla vigilia del nuovo  vertice al Ministero dello Sviluppo economico. “E’ disonesto nascondere la realtà dei fatti e non prendere atto di quanto sta  accadendo intorno alla compravendita dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Si  stanno consumando tutti i fondi della cassaintegrazione senza che niente di  serio si intravveda all’orizzonte. Tutti fanno finta di non sapere, mentre  tutti sanno, che il caso francese con il processo fallimentare avviato per l’ ultima compravendita di Klesch rende di fatto impossibile affidare la fabbrica  del Sulcis ad un acquirente con tale precedente e in tale situazione”.
“Il governo venga subito a riferire alla Camera su questi fatti e sulla  situazione relativa allo stabilimento di Portovesme – chiede Pili. Sappia,  questo governo, che non ci saranno sconti soprattutto dopo gli inganni di  questi 500 giorni fallimentari, omissioni e connivenze. Serve un contratto  bilaterale per 15 anni per fornire energia elettrica alla pari degli analoghi  impianti europei e non solo. Cessino le complicità e le coperture verso l’Enel  e si affronti una volta per tutte tale dirimente questione. Altrimenti non  resta che una dura e serrato opposizione anche a questo governo”.

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