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Incendi, in Sardegna 8mila ettari in fumo.Allevatore in coma, polemiche su mezzi aerei

Pesante il bilancio dopo 48 ore di roghi, mentre ora a preoccupare è l'arrivo del maestrale. Tra le zone più colpite Nurallao, Isili, Ghilarza, Paulilatino e Sinnai. Il sindaco di Laconi: "Lasciati senza mezzi per sei ore"

ncendi, in Sardegna 8mila ettari in fumo. Allevatore in coma, polemiche su mezzi aerei

CAGLIARI - Quattro feriti, di cui uno in coma farmacologico con ustioni gravissime, mezzo paese e una colonia penale evacuati, oltre ottomila ettari di bosco, macchia e pascoli finiti in cenere. È il bilancio delle ultime 48 ore in Sardegna dopo gli incendi che hanno devastato l'Isola e in particolare i territori di Laconi, Nurallao, Isili, Ghilarza, Paulilatino e Sinnai. I più gravi, senza contare gli altri 12 roghi in tutta l'isola.

Soccorsi ancora al lavoro. Dall'alba di stamani volontari, protezione civile, vigili del fuoco, barracelli, forestali hanno iniziato le operazioni di bonifica nelle parti di territorio devastato dalle fiamme di ieri, ma restano grandi preoccupazioni per le prossime ore, soprattutto perché al rialzo atteso delle temperature si accompagna l'arrivo del maestrale che già stamattina soffiava a 55 chilometri orari.

Sindaco di Laconi: "Senza aiuti per sei ore". A Laconi in nottata sono rientrati a casa gli abitanti evacuati dalle case a rischio e l'attenzione resta alta. "Stanno ancora lavorando per bonificare la zona - ha spiegato il sindaco, Ignazio Paolo Pisu - oggi tutto sembra più sereno. In nottata ho revocato l'ordinanza e fatto rientrare i cittadini evacuati nelle abitazioni". Ma la giornata di ieri è stata drammatica. "Ieri mattina sono andati via gli aerei senza avvertici, ci hanno lasciato scoperti dalle 10 e per quasi sei ore siamo rimasti senza nulla - accusa il sindaco -. Alle 16:30 quando la situazione stava precipitando sono stato costretto ad alzare i toni. Ho chiamato chiunque: la Prefettura, l'assessore regionale, ho parlato con il capo Dipartimento della Protezione civile nazionale Franco Gabrielli, con il presidente della Regione, poi sono anche arrivati i deputati Caterina Pes (Pd) e Mauro Pili (Pdl). Alla fine sono arrivati cinque elicotteri e tre canadair. Intorno alle 20 siamo riusciti a bloccare il fuoco nel costone più alto creando uno sbarramento tra il parco, le pinete ed il paese, ed è stata una scelta vincente, la nostra salvezza".

Allevatore in coma. In Gallura nella notte è piovuto e sul territorio ora l'eventuale rischio incendi è più basso, ma anche qui a preoccupare la Protezione civile è il vento. Intanto restano gravi le condizioni dell'allevatore di 52 anni di Ghliarza, in provincia di Oristano, ricoverato in coma farmacologico al Ss. Annunziata di Sassari con ustioni gravi sul 70% del corpo. Il pastore è stato avvolto dalle fiamme mentre cercava di far uscire le sue 15 vacche dal recinto circondato dal fuoco.

Pochi Canadair: gli incendi alimentano la polemica. Quella che non si spegne è invece la polemica sui soccorsi e sui tagli che hanno ridotto la dotazione regionale di mezzi antincendio. Ieri è stato decisivo l'arrivo di tre Canadair da Ciampino, dalla Sicilia e dalla Liguria, altrimenti le conseguenze sarabbero state molto peggiori. "È una guerra impari", commenta il capo della protezione civile regionale, Giorgio Cicalò, "che cerchiamo di combattere con tutti gli uomini e i mezzi a disposizione. Molti roghi hanno origine colposa ma altrettanti sono indubbiamente dolosi; sono in corso le indagini". "Ora il governo, se ce ne fosse ancora bisogno, sa di che aerei c'è bisogno", ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci. "Rinunciando all'acquisto di un F35 - ha detto Mauro Pili (Pdl) - si potevano comprare 8 Canadair". "Vorrei sapere - dice invece il deputato di Sel Michele Piras - da chi ha sostenuto il governo Monti e poi l'attuale governo, quando chiederanno scusa ai sardi per il danno che hanno procurato sottraendo risorse e mezzi, riducendo la flotta dei Canadair, lasciando la strada spianata e le vite delle persone esposte ai delinquenti ed alla devastazione del territorio".

"L'idea che l'Italia possa allegramente spendere svariati miliardi di euro per l'acquisto dei cacciabombardieri F35, mentre la Sardegna e altre parti del Paese bruciano, resta un paradosso e scandalo #canadair", ha scritto su Twitter Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà.

Agli attacchi contro l'acquisto degli F35 ha risposto direttamente il ministro della Difesa Mario Mauro, in visita nelle caserme della Sardegna: ''Se tolgo un F35 è chiaro che, sul piano della pura logica, posso fare un asilo una scuola, un ospedale, acquistare un aereo antincendi... Ma potremo anche rovesciare l'onere della prova. Il programma F35 è partito 20 anni fa, dovevano essere 150 aerei, oggi siamo arrivati ipoteticamente a 90. Con i 60 tagliati, quante scuole, quanti asili e quanti Canadair sono stati comprati?''.

Sindacato pompieri: "Sardegna paga a caro prezzo politica tagli"
.  "La regione Sardegna, più di ogni altra, sta pagando a caro prezzo la politica dei tagli lineari, che ha comportato la drastica riduzione dei mezzi aerei antincendio, e la politica del blocco delle assunzioni dei vigili del fuoco, che sta portando a una pericolosa carenza di personale dell'unico corpo in Italia che è in grado di intervenire in pochi minuti con un sistema di pronto intervento antincendio": la denuncia arriva da Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco. "Purtroppo la politica dei tagli, unita a una legge quadro sbagliata, sta determinando in molte regioni il sostituire progressivamente l'intervento dello Stato con quello dei volontari, che sono una risorsa preziosa - spiega Brizzi - ma che devono essere di ausilio e non sostitutivi dello Stato".

Fiamme in Calabria e Friuli. Numerosi incendi stanno divampando in tutta la Calabria. Le fiamme sono alimentate dal forte caldo delle ultime ore. Le situazioni più critiche vengono registrate in provincia di Catanzaro, dove sono in corso interventi aerei per effettuare lanci di acqua e liquido ritardante. La sala operativa della Protezione civile regionale sta lavorando con intensità per tenere sotto controllo tutti i roghi che vengono segnalati. A Caraffa, nel catanzarese, è in corso un incendio di vaste proporzioni. Per spegnere le fiamme stanno operando due Canadair, squadre a terra del servizio antincendio regionale, del Corpo forestale dello Stato e dei vigili del fuoco. Nel quartiere Gagliano di Catanzaro sta operando un elicottero e numerose squadre a terra. Al momento tutti gli incendi in corso sono tenuti sotto controllo.  Sono sempre due i roghi che destano maggiore preoccupazione, innanzitutto quello del monte Jovet, nel comune di Chiusaforte, in quanto il vasto fronte del fuoco resta pericolosamente vicino ai borghi di Patocco, Chiot Cali, Piani di Qua e Piani di Là, e un po' più discosto, al paese di Sella Nevea. E poi preoccupa l'incendio sul monte Le Piche, nel comune di Pontebba. Il terzo e il quarto incendio sono scoppiati tra l'altro ieri e questa mattina, anche questi innescati dai fulmini. Per fortuna ardono in zone impervie, in quota, e sono più contenuti.

Sono sempre due i roghi che destano maggiore preoccupazione in Friuli, innanzitutto quello del monte Jovet, nel comune di Chiusaforte, in quanto il vasto fronte del fuoco resta pericolosamente vicino ai borghi di Patocco, Chiot Cali, Piani di Qua e Piani di Là, e un po' più lontano, al paese di Sella Nevea. E poi preoccupa l'incendio sul monte Le Piche, nel comune di Pontebba. Altri due incendi sono scoppiati tra l'altro ieri e questa mattina, anche questi innescati dai fulmini. Per fortuna ardono in zone impervie, in quota, e sono più contenuti.

FONTE ARTICOLO:LA REPUBBLICA

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