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In queste ore, in questi ultimi giorni, c'è una malattia che sta duramente colpendo le aziende agropastorali della nostra terra. Ho appena concluso una serie di sopralluoghi con allevatori e tecnici in alcune aziende. La preoccupazione è altissima. Non bisogna stare in silenzio e occorre mobilitarsi. Ci sono dei ritardi, ma non è il momento di fare polemiche. Serve un intervento urgente, quello ch...e ho, con il supporto di allevatori e tecnici, sollecitato con un'interrogazione urgente al Ministro della salute.
 
Lingua Blu
Interrogazione urgente alla Camera: lo Stato faccia la sua parte
PILI: A RISCHIO LA PIÙ GRANDE INDUSTRIA DELLA SARDEGNA
UN PIANO MARSHALL PER SCONFIGGERE LA BLUE TONGUE
In poche settimane il virus ha colpito migliaia di aziende ovine da nord a sud dell’isola

“La più grande industria della Sardegna, quella ovina, è a rischio. In questi ultimi giorni e settimane il fenomeno della cosiddetta Lingua Blu (blue tongue) ha raggiunto drammaticamente tutte le province dell’isola e sono ormai tantissime le aziende che rilevano un escalation del contagio senza precedenti. Si tratta di una situazione che sta divenendo ora dopo ora sempre più grave con punte del 100% delle aziende di singoli territori contaminate dal letale virus che non lascia scampo alle greggi. Dal sassarese al medio Campidano si vive in uno stato di preoccupazione elevatissimo proprio perché si rischia di perdere l’intero patrimonio zootecnico sardo. Serve un intervento immediato, non solo diretto ad arginare questo virus nelle aree colpite, ma occorre un vero e proprio piano Marshall, in grado di incidere direttamente sul vettore di questa gravissima malattia che colpisce gli ovini. A rischio è il più grande patrimonio zootecnico dell’area mediterranea, quello più rilevante del nostro Paese, con oltre 3 milioni e mezzo di ovini. Serve un’azione urgente e senza ulteriori ritardi”.

Lo ha detto stamane il deputato sardo Mauro Pili a conclusione di una serie di sopralluoghi tra ieri e oggi in diversi ovili del cagliaritano e del medio campidano con l’ausilio di produttori, tecnici e veterinari. Nel corso delle verifiche sono state valutate anche le azioni urgenti da mettere in campo per cercare di arrestare il dilagare del virus. Tutti elementi che sono stati immediatamente trasmessi stamane al Ministro della Salute Lorenzin attraverso un’interrogazione parlamentare urgente.
“I mesi di settembre e novembre posso essere decisivi per un’ulteriore moltiplicazione delle larve e dei vettori della malattia – ha detto Pili. Occorre intervenire sia sul bestiame, sia sulle aree a rischio riproduzione del vettore. Esistono prodotti selettivi che consentono di abbattere sul nascere le larve e lo stesso insetto vettore (culicoide). Deve essere attivata una campagna urgente, considerato che sino ad oggi risulta essere stata inefficace e comunque limitata. E’ indispensabile l’immediata predisposizione di un piano d’azione al quale deve partecipare a pieno titolo la protezione civile nazionale che, a prescindere dalle competenze, ha in capo strutture in grado di sostenere una campagna così rilevante come quella necessaria in poco tempo. Questa escalation, senza timori di allarmismi, rischia di essere una vera propria calamità senza precedenti per la nostra Regione e deve essere messo in campo ogni sforzo per salvaguardare un’industria con decine di migliaia di operatori che rischiano di finire sul lastrico e per i quali servono immediati interventi di risarcimento”.
“Occorre – ha detto Pili – attivare un tavolo tecnico scientifico esteso anche alle organizzazioni degli allevatori che consenta di valutare urgentemente alcune questioni imprescindibili come il ricorso alla vaccinazione contro la febbre catarrale degli ovini, intervento di fatto obbligatorio considerato che vengono escluse da qualsiasi ristoro di danni le aziende che non vaccinano. Questo ovviamente non consente di valutare caso per caso l’esigenza o meno della vaccinazione posto che si tratta in molti casi di un intervento ad elevato rischio sia per la produzione del latte che per la stessa filiazione. Per questo motivo sarebbe indispensabile un piano di monitoraggio sulle aziende teso ad intervenire in modo puntuale e non generico per l’eliminazione dei capi colpiti e di quelli a rischio”.
“Resta da affrontare in modo autorevole e senza condizionamenti l’efficacia e l’innocuità dei vaccini attualmente utilizzati contro il virus della febbre catarrale degli ovini (lingua blu), posto che non esistono certezze sull’efficacia proprio perchè il vaccino utilizzato copre solo una marginale casistica del virus della lingua blu che si manifesta attraverso 24 sierotipi diversi e ricombinanti. Un elemento questo che costituisce un limite se viene affrontato solo per due fattispecie di sierotipo. La campagna vaccinale per essere efficace deve essere tempestiva, con particolare riferimento allo stato di salute degli animali da trattare e al ciclo vitale dell’insetto vettore (culicoide) e questo ad oggi non risulta essere stato fatto con la necessaria tempestività”.
“Occorre un intervento radicale – ha detto Pili. La sola azione tesa a contrastare gli effetti del virus è risultata dispendiosa e sostanzialmente inefficace. Dagli anni 2000 ad oggi la malattia non ha mai cessato la propria presenza negli allevamenti dell’isola provocando danni e costi per centinaia di milioni di euro (costo dei vaccini – somministrazione – danni diretti della malattia e danni conseguenti agli effetti collaterali del vaccino). E’ indispensabile per questo motivo mettere in campo un’ efficace e tempestiva lotta all’ insetto vettore, condizione essenziale per cercare di fermare il diffondersi della malattia. La vaccinazione, per definizione, è una profilassi (profilassi vaccinale) e che pertanto dovrebbe essere eseguita anticipatamente al manifestarsi della malattia ed è in molti casi controindicata durante il decorso della malattia stessa. Per questo motivo il virus va combattuto alla fonte e non sull’effetto”.

Nell’interrogazione al Ministro Pili ha chiesto:
a. se il ministero sia attualmente a conoscenza delle dimensioni dell’ epidemia e della gravità delle conseguenze attese
b. se il ministero sia a conoscenza di quali siano i sierotipi attualmente presenti in Sardegna
c. se il ministero sia a conoscenza di quali sierotipi vaccinali sono stati messi in produzione dagli istituti e dagli enti incaricati
d. se attualmente i vaccini messi in produzione e destinati ai focolai sardi siano in grado di coprire tutti i sierotipi riscontrati
e. se il ministero sia conoscenza, a fronte di un patrimonio ovino di circa 3.500.000 capi, di quanti siano le dosi di vaccino messe a disposizione;
f. di sapere perché la profilassi vaccinale sia iniziata nel mese di agosto, con la malattia già conclamata, con temperature intorno ai 40 gradi e con animali adulti già in stato di gravidanza avanzata
g. se il ministero sia a conoscenza di eventuali programmi di profilassi vaccinale per la campagna produttiva 2013-2014
h. se non intenda attivare le proprie strutture, compresa la protezione civile nazionale, per supportare un’azione efficace di profilassi preventiva e di lotta al virus con vere e proprie campagne di antiparassitarie mirate;
i. se non intenda attivare in Sardegna, di concerto con la Regione, strutture di ricerca e monitoraggio, alla pari di quelle di Teramo, proprio evitare questa costante e ormai dipendenza scientifica sul fenomeno da strutture allocate fuori dall’isola;
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