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Pubblicato Lunedì, 08 Luglio 2013 16:13
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I sette specchi esseniGli Esseni li hanno definiti “specchi” e ci fanno ricordare che in ogni momento della nostra vita la nostra  realtà interiore ci viene rispecchiata dalle azioni, dalle scelte e dal linguaggio di coloro che ci circondano.

IL 1° SPECCHIO ESSENO è quello della nostra presenza nel momento presente.  Il mistero del Primo specchio è incentrato  su cosa noi inviamo nel momento presente alle persone che ci stanno accanto.

IL 2° SPECCHIO ESSENO ha una qualità simile alla precedente ma è un po’ più sottile. Anziché riflettere ciò che siamo, ci rimanda ciò che noi giudichiamo nel momento presente.  Se siete circondati  da persone, i cui modelli di comportamento vi provocano frustrazione o scatenano la vostra rabbia o astio e se percepite che quei modelli non sono vostri in quel momento, allora chiedetevi: “Mi stanno mostrando me stesso nel presente?”  Se potete onestamente rispondervi con un no c’è una buona probabilità che vi stiano invece mostrando ciò che voi giudicate nel momento presente.

IL 3° SPECCHIO ESSENO è uno degli specchi più facili da riconoscere, perché lo percepiamo ogni volta che ci troviamo alla presenza di  un’altra persona, quando la guardiamo negli occhi, e in quel momento accade qualcosa di magico.   Attraverso la saggezza del terzo specchio ci viene chiesto di ammettere la possibilità che, nella nostra innocenza, noi rinunciamo a delle grosse parti di noi stesi, per poter sopravvivere alle esperienze della vita.

IL 4° SPECCHIO ESSENO ci permette di osservare noi stessi in uno stato di dipendenza e compulsione.  Attraverso la dipendenza e la compulsione, noi rinunciamo lentamente proprio alle cose a cui  teniamo di più.

IL 5° SPECCHIO ESSENO ci mostra i nostri genitori nel corso della nostra interazione con loro. Attraverso questo specchio ci viene  chiesto di ammettere la possibilità che le azioni dei nostri genitori verso di noi riflettano  le nostre credenze e aspettative nei confronti di quello che potrebbe configurarsi come il più sacro rapporto che ci sia dato di conoscere sulla Terra e cioè il rapporto fra noi e la nostra Madre  e il nostro Padre Celeste, vale a dire con l’aspetto maschile e femminile del nostro creatore, in qualunque modo lo concepiamo.

IL 6° SPECCHIO ESSENO  ha un nome abbastanza infausto, infatti gli antichi lo chiamarono: l’Oscura notte dell’anima, attraverso la quale ci viene ricordato che la vita tende verso l’equilibrio, che la natura tende  verso l’equilibrio e che ci vuole un essere estremamente  magistrale per bilanciare quell’equilibrio. Nel momento in cui affrontiamo le più grandi sfide della vita possiamo star certi che esse  divengono possibili solo dopo che abbiamo accumulato tutti gli strumenti che ci servono per superarle con grazia e con facilità, perché è quello il solo modo per superarle.

IL 7° SPECCHIO ESSENO, dalla prospettiva degli antichi,  era il più sottile e, per alcuni versi, anche il più difficile.  E’ lo specchio che ci chiede di ammettere la possibilità  che ciascuna esperienza di vita, a prescindere dai suoi risultati, è di per sé perfetta e naturale.  A parte il fatto che si riesca o meno a raggiungere gli alti traguardi che sono stati stabiliti per noi da altri, siamo  invitati a guardare i nostri  successi nella vita senza paragonarli a niente. [Breve trascrizione del videoseminario Camminare fra i mondi DI Gregg Braden]

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