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Pubblicato Giovedì, 29 Agosto 2013 01:50
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Le Affermazioni sono dichiarazioni di obiettivi e responsabilità che riteniamo più importanti. Attraverso le Affermazioni possiamo dichiarare di essere sani, vincenti, amabili, pazienti, sicuri di noi, coraggiosi, responsabili o qualunque altra cosa ci aiuti ad amarci di più.

Fin Quando:

FIN QUANDO l’individuo permette alla propria mente di trattenere pensieri di odio, di condanna, di invidia, di gelosia, di critica, di paura, di dubbio, di sospetto, e permette a questi pensieri di generare irritazione dentro di lui, otterrà come risultato certo: disordine e infelicità nella sua vita, delusione nei suoi sogni, disastri nella sua mente, nel suo corpo e nell’ambiente, al quale è legato da sottili fili di azione e reazione.

Louise Hay - Il potere delle Affermazioni - Discorso a Roma

FIN QUANDO l’uomo continua a trattenere nella sua mente questi pensieri negativi, verso le persone che gli sono vicine, le condizioni di vita, il lavoro, le persone amate, la sua nazione, lui stesso, inconsciamente, obbliga le sue energie a creare situazioni negative, che col pensiero attrae e alimenta. Lui solo è perciò responsabile della sua infelicità e dell’infelicità in cui trascina gli altri. Ed è quindi responsabile anche di “quel grigiore” che pesa sul mondo e che lui stesso è il primo a condannare.

Stai per entrare a far parte della ristretta cerchia delle persone che conoscono il potere delle affermazioni e delle convinzioni e che hanno imparato ad usarle per migliorare la qualità della propria vita.

Tutti noi formuliamo delle affermazioni ma non sempre ne siamo consapevoli. Ci sono molti modi di formulare affermazioni: se ad esempio una persona dice “Nessuno mi capisce” oppure “La vita è sofferenza” sta formulando delle affermazioni molto negative, anche se crede di dire una grande “verità”.

Prima di approfondire il tema delle affermazioni e del loro potere ci sono due cose da sapere: la mente non distingue fra le affermazioni e la “verità”; essa considera “vero” tutto ciò che affermiamo. la mente non distingue fra affermazioni pensate e affermazioni pronunciate (dato che, prima di pronunciarle, è necessario pensarle!). Quando usiamo l’espressione “Io sono” seguito da un sostantivo o da un aggettivo, come ad esempio “Io sono una frana” oppure “Io sono sfortunata”, stiamo usando il potere creatore della mente.

Potere creatore della mente? Di cosa stai parlando? Sì, sto parlando del potere creatore della mente! I nostri pensieri sono “cose” che viaggiano per il mondo e provocano i loro effetti, sia positivi che negativi, a seconda della qualità del pensiero che pensiamo. Il potere delle affermazioni è tale che i nostri pensieri possono cambiare la biochimica del nostro cervello e, attraverso il cervello, influenzare tutto il corpo e le sue funzioni.

Esistono prove del potere delle affermazioni di guarigione, così come ci sono studi che documentano l’efficacia terapeutica della preghiera. In effetti questo è un campo ancora ampiamente inesplorato e affascinante e credo che presto la scienza ci aiuterà a spiegare e a comprendere molto meglio il potere delle affermazioni e della visualizzazione creativa. Cosa succede quando una persona usa il potere delle affermazioni per dichiarare “Io sono sfortunata”? Il cervello registra questa affermazione come “vera” e si comporta di conseguenza, producendo nella persona il corrispondente stato d’animo. Come si sente una persona che è convinta di essere sfortunata? Triste, debole e sfiduciata! Così questo tipo di pensiero indebolisce la persona e la rende più fragile e meno reattiva, predisponendola ad affrontare la vita come una vittima anziché come una persona vincente. Le sfide della vita richiedono forza, lucidità mentale e determinazione. Come possiamo modificare le nostre abitudini mentali in modo da rafforzarci, da essere più lucidi mentalmente e più determinati?

Usando le affermazioni positive! Ecco i sette passi per vincere con il potere delle affermazioni positive:

1. Definisci i tuoi obiettivi 2. Formula un piano 3. Riconosci e riformula le tue affermazioni negative 4. Crea nuove strategie 5. Focalizzazione 6. Affermazioni di presenza mentale 7. Impara dagli errori

Prima sessione Definisci i tuoi obiettivi Nelle sette sessioni di questo corso online condividerò con voi alcuni strumenti che ti potranno essere utili per sviluppare un’attitudine positiva verso il tuo successo (vincere!) usando il potere della visualizzazione e delle affermazioni positive. Con l’aiuto di queste informazioni potrai facilmente formulare i tuoi obiettivi e sviluppare la corretta focalizzazione e il corretto atteggiamento che ti permetteranno di raggiungerli attraverso un percorso di crescente consapevolezza e forza interiore. Quando le tue energie mentali saranno dirette consapevolmente al raggiungimento dell’obiettivo che ti sarai prefisso, diventerai alleato delle forze della Creazione; smetterai di operate “contro” e inizierai a lavorare “per”.

In questo modo l’efficacia del tuo lavoro sarà moltiplicata. Contrariamente a quello che si pensa a proposito del successo di successo è un processo che inizia e che termina nella tua mente. Se tu inizi di a cambiare i tuoi pensieri le tue azioni saranno maggiormente focalizzate e i tuoi risultati saranno più in linea con ciò che tu desideri.

Come prima cosa è importante che tu metta a fuoco i tuoi obiettivi. La tua mente gestisce in ogni momento il tuo percorso e ti assicura il successo solo se le tue energie interiori sono ALLINEATE. Naturalmente in ogni attività umana ci sono persone che conseguono il successo (ricordi il motto: “mente-positiva-vince”?). Se studiamo le vite di queste persone scopriamo che sono mosse da una grande passione per ciò che fanno e che lo farebbero indipendentemente da ogni altra considerazione, perché lavorare con passione è per loro gratificante e stimolante.

Così, come primo passo verso il raggiungimento del tuo successo chiediti quali sono le cose che ti appassionano e usa questa indicazione per formulare i tuoi OBIETTIVI.

Potrebbe succedere di scoprire che le imprese nelle quali ci siamo lanciati non corrispondessero veramente alle nostre intime aspirazioni, alle nostre passioni.

Questo può succedere quando ci lasciamo suggestionare e influenzare dal giudizio e dalle valutazioni di altri, come ad esempio i genitori o altre persone autorevoli nella nostra vita.

Per questo motivo vedremo insieme come usare le affermazioni per comprendere megio ciò che desideriamo DAVVERO. Il successo non è solo una questione di soldi.

Ricordo che nei primi anni ’80 ho trovato un lavoro che mi dava molta soddisfazione dal punto di vista economico e che all’inizio mi gratificava molto anche dal punto di vista professionale.

Dopo un anno avevo imparato tutto quello che avrei potuto imparare e il lavoro era diventato estremamente noioso. Così, mi sono accorto che il denaro non era tutto e che non poteva compensare il senso di vuoto e di frustrazione che io provavo ogni giorno andando a lavorare.

Semplicemente non ne valeva la pena. Hai provato anche tu un’esperienza simile? Sé e così certamente ti sarai velocemente accorta che il denaro non è altro che la ciliegina sulla torta. La vera essenza del successo consiste nel fare ciò che uno ama e la prosperità è un beneficio accessorio che arriva in modo naturale.

Vediamo quindi come mettere a fuoco ciò che ti appassiona, che ami davvero. In realtà, quando desideriamo di realizzare un’impresa o di creare una certa situazione nella nostra vita è perché la nostra mente associa il raggiungimento di quell’obiettivo con uno specifico STATO D’ANIMO POSITIVO. Il raggiungimento dell’obiettivo è importante perché produrrà in noi lo stato d’animo che vogliamo sperimentare, che vogliamo VIVERE.

Ecco allora cosa puoi fare: Prenditi un tempo di silenzio e di calma; semplicemente stai tranquillamente seduto in silenzio e cerca di sintonizzarti sul tuo mondo interiore, sul mondo dei tuoi pensieri e delle tue emozioni.

Cerca di tenere fuori da questo esercizio tutti i pensieri di giudizio, sia positivo che negativo, verso gli altri o verso te stessa. Dopo circa cinque minuti di questa calma interiore, prendi un foglio di carta e scrivi i tuoi obiettivi in questa forma: “Con tutte le mie forze io voglio”.

Ecco alcuni esempi: “Con tutte le mie forze io voglio diventare scrittore!”, “Con tutte le mie forze io voglio trovare un lavoro come insegnante!”, “Con tutte le mie forze io voglio trovare la mia pace interiore!”

Scrivi quattro o cinque di queste frasi e poi leggile con attenzione, soffermandoti su ciascuna di esse per alcuni minuti. Ferma il ragionamento logico e tratta quelle affermazioni come si fa con un vino che si vuole degustare: che impressione ti danno?

Che sapore hanno per te quelle affermazioni? Le senti vere per te oppure c’è qualcosa che stona? Come ti sentirai quando avrai realizzato quell’obiettivo?

Se l’affermazione sulla quale stai lavorando ti suona stonata, falsa e superficiale, aggiustala, correggi il tiro e focalizzala su un altro aspetto. Ad esempio se la tua affermazione era: “Con tutte le mie forze io voglio trovare un lavoro come insegnante!”,potresti scoprire che ciò che ti muove dentro, in realtà, è l’idea di avere a che fare con i bambini e quindi potresti correggere l’affermazione in questo modo: “Con tutte le mie forze io voglio lavorare con i bambini!”.

Anche questa potrebbe essere solo un’indicazione da sviluppare ulteriormente. L’affermazione finale potrebbe essere ad esempio: “Con tutte le mie forze io voglio fare volontariato con i bambini del terzo mondo!”. Come fai a sapere se un’affermazione è quella giusta?

E’ molto semplice. Ad ogni affermazione che leggi o che formuli chiedi a te stessa: quanto la sento VERA, questa affermazione? L’esercizio finisce quando trovi due o tre (o anche solo una!) affermazione che puoi sentire come incondizionatamente vera per te in questo momento. Alla prossima! David Racah

Seconda sessione Formula un piano Nella prima sessione abbiamo visto quanto sia importante individuare i propri REALI obiettivi. Per mettere a fuoco gli obiettivi che desideriamo VERAMENTE, in qualche modo abbiamo fatto ricorso alla sensibilità e all’intuizione. Se nutri ancora dubbi sulla bontà e sull’autenticità degli obiettivi che hai individuato, torna all’esercizio della prima sessione, trova nuovi obiettivi e modificali come hai fatto per quelli precedenti, fino a quando non “SUONANO VERI” e realizzabili per te.

Qualche ora in più dedicata a fera chiarezza rispetto ai tuoi reali obiettivi può risparmiarti giorni, mesi o anni di sforzi inutili e grandi delusioni. In fondo, non potrai mai andare dove vuoi se non sai dove vuoi andare! Ora che hai messo a fuoco il tuo obiettivo, formula un piano per raggiungerlo. Per fare questo ecco un semplice metodo in tre passi.

PASSO n. 1 – Suddividi l’obiettivo in obiettivi più piccoli. In questo modo potrai dare una base solida al tuo progetto e chiarire tutti i dubbi. Se il tuo obiettivo è: “Con tutte le mie forze io voglio fare volontariato con i bambini del terzo mondo!” puoi iniziare a suddividere questo obiettivo in quattro o cinque sotto-obiettivi, che sono i passi che devi compiere per raggiungerlo.

Ad esempio: “Frequentare un corso preparatorio per volontari nel terzo mondo” “Prepararmi in particolare sulle problematiche dei bambini del terzo mondo” “Sistemare le mie faccende personali e professionali in modo da potermi assentare per lunghi periodi” “Prendere contatti e accordi con alcune organizzazioni di volontariato e sceglierne una” “Preparare un piano in caso qualcosa non vada per il verso giusto” A questo punto formula questi sotto obiettivi COME AFFERMAZIONI e cerca di sentire in che misura sono veri per te.

Il primo sotto-obiettivo diventa così: “Con tutte le mie forze io voglio frequentare un corso preparatorio per volontari nel terzo mondo”. Naturalmente, a seconda di come ti “suona” potrai modificarlo, ampliarlo o restringerlo. Anche l’obiettivo principale potrebbe risultare modificato alla luce di questo nuovo passo che stai realizzando e questo è un bene. Se non sei davvero sicura di ciò che desideri fare è meglio che tu lo scopra al più presto.

PASSO n. 2 – Identifica le azioni chiave e realizzale! Ora si sta avvicinando il momento di METTERE IN PRATICA il piano che abbiamo formulato ma prima occorre identificare le azioni chiave per ogni singolo sotto-obiettivo.

Prendi nuovamente in considerazione i quattro o cinque sotto-obiettivi che hai stabilito e, per ciascuno di essi, definisce le ATTIVITÀ, cioè le cosa da fare per realizzarli.

Molto ottimi piani falliscono (quasi incredibilmente) perché le persone si rifiutano di fare il primo passo. Le cose da fare (attività) per il primo sotto-obiettivo “Frequentare un corso preparatorio per volontari nel terzo mondo” potrebbero essere:

Trovare su internet i nomi delle organizzazioni di volontariato che si occupano dei bambini e prendere appuntamento con uno dei responsabili.

Ora che hai davanti a te il primo passo per la realizzazione del tuo obiettivi, l’unica cosa veramente importante è l’AZIONE! FAI questo passo e, una volta che avrai fatto il “salto interiore” di compiere la prima azione consapevole per il raggiungimento del tuo obiettivo, nulla sarà più come prima perché AVRAI GIÀ REALIZZATO IL TUO OBIETTIVO DI OGGI! Rafforza questa tua prima realizzazione attraverso l’uso delle affermazioni positive.

Ad esempio potresti dire mentalmente (con concentrazione e piena consapevolezza): “Io sono perfettamente consapevole di avere realizzato oggi il primo passo per il raggiungimento del mio obiettivo di fare volontariato con i bambini del terzo mondo. Ne sono consapevole, me ne rallegro e mi sento ogni giorno più forte e più vicina all’obiettivo”.

Ogni volta che compi un’azione per la realizzazione del tuo obiettivo verifica che stai procedendo nella direzione giusta e che stai DAVVERO andando in quella direzione e non divagando verso obiettivi diversi o persino opposti.

PASSO n. 3 – Preparati a fronteggiare gli inconvenienti. Non sempre gli eventi assecondano i nostri desideri o si adeguano ai nostri piani.

Quando questo avviene, c’è sempre una lezione da apprendere. Puoi prepararti a fronteggiare gli inconvenienti aumentando la tua consapevolezza del fatto che il tuo “interlocutore” nella realizzazione del tuo obiettivo è “la vita” e che questa è dotata di una grandissima saggezza, anche se a volte non fa quello che desideriamo o quello che noi pensiamo che essa “dovrebbe” fare.

In primo luogo prendi atto che è sorto un imprevisto e cerca di definirlo nel modo più chiaro possibile.

Riprendendo l’esempio precedente, potresti dire a te stessa: “Non riesco a trovare nessuna organizzazione di volontariato che mi accetti”, oppure: “Tutte le organizzazioni che ho contattato mi offrono attività che non mi interessano”.

Come ti senti di fronte a queste considerazioni? Qual’è lo stato d’animo che sorge in te quando formuli queste affermazioni?

La vita ci insegna a non farci alterare dagli eventi contingenti e spesso lo fa mettendoci di fronte agli imprevisti. Così il prossimo passo è proprio quello di chiedere alla vita cosa sta cercando di insegnarci ed ecco come possiamo farlo. Richiama alla mente il tuo obiettivo oppure un sotto-obiettivo che in questo momento sta incontrando difficoltà e formula mentalmente questa affermazione:

“Io voglio con forza realizzare questo obiettivo (e qui sostituisci le parole “realizzare questo obiettivo”" con il tuo specifico obiettivo) E trovo questa difficoltà (e qui sostituisci le parole “trovo questa difficoltà” con il problema che ti si presenta). Io accetto questa situazione come una lezione della vita e chiedo alla parte creativa della mia mente di indicarmi cosa posso imparare e come posso usare questo apprendimento per realizzare il mio obiettivo”.

Nel nostro caso sarà: “Voglio frequentare un corso di volontariato E non riesco a trovare nessuna organizzazione di volontariato che mi accetti. Io accetto questa situazione come una lezione della vita e chiedo alla parte creativa della mia mente di indicarmi cosa posso imparare e come posso usare questo apprendimento per realizzare il mio obiettivo”. Nota che ho scritto “E” e non “MA” fra le due frasi.

Se dicessimo “MA” vorrebbe dire che noi pensiamo che la vita sia in contraddizione con se stessa (anche noi siamo parte della vita!) e questo non ha senso.

La contraddizione è solo apparente, è solo nella nostra mente ed è proprio per questa contraddizione che stiamo incontrando la difficoltà. Per questa ragione usiamo “E” e non “MA”.

Naturalmente ci saranno sempre piccoli contrattempi e qualche volta difficoltà più grandi.

Applica questo metodo in modo sistematico e intelligente, scegliendo con il buon senso quelle difficoltà che davvero possono contenere lezioni di vita per te.

Non perdere mai di vista l’obiettivo e prosegui con calma e perseveranza. I risultati arriveranno certamente! In questa fase è importante mantenere la focalizzazione.

Di questo parleremo in una delle prossime sessioni. Per il momento è importante continuare a mettere in atto, ogni giorno, le azioni che abbiamo pianificato e non perdere mai di vista l’obiettivo. Nella prossima sessione vedremo come fare per riconoscere le proprie affermazioni negative e per riformularle. Alla prossima! David Racah

Terza sessione. Riconosci e riformula le tue affermazioni negative Nelle sessioni precedenti abbiamo visto quanto sia importante fissare i propri obiettivi e formulare un piano per raggiungerli. Questo non significa che la nostra mente cambi completamente il suo modo di funzionare da un giorno all’altro. Tutti noi abbiamo delle abitudini e anche la nostra mente è abituata a formulare pensieri e riflessioni in base a un gran numero di abitudini e cioè di meccanismi più o meno automatici.

Dato che ora stiamo lavorando per dare alla mente più potere per aiutarci a realizzare il nostro obiettivo, è importante diventare consapevoli almeno di alcune delle nostre abitudini mentali e aggiornarle in modo che ci aiutino in questo percorso. In questa sessione ci occuperemo di come riconoscere e riformulare le affermazioni negative che possono ostacolare il raggiungimento del tuo obiettivo.

In questo caso la parola “negativo” non significa che nella tua mente ci siano cose “sbagliate” la solo che QUELLE cose in QUESTO MOMENTO, non ti aiutano più, sono abitudini che una volta potevano avere una loro ragione d’essere ma che ora devono essere aggiornate. E questo è esattamente ciò che faremo insieme: riconoscere le tue affermazioni ti porterà a raggiungere un maggiore livello di energia, di salute e di libertà.

Le affermazioni che formuliamo sono spesso “nascoste” nella mente e restano sullo sfondo, come se si trovassero “dietro” i pensieri.

Per questo motivo io chiamo queste affermazioni, e le convinzioni dalla quali derivano, con il nome di “retro pensieri”. Per esempio a volte può capitare di scoprire che, mentre a parole affermiamo una cosa, una vocina dentro di noi sta dicendo proprio il contrario. Se ti sembra che anche a te succedano queste cosa, non ti preoccupare, sei perfettamente normale: la mente umana non è “tutta d’un pezzo” ma è costituita da più parti, da più “interlocutori interni” che collaborano per il nostro equilibrio complessivo.

Per questo motivo l’essere umano può pensare una cosa e nello stesso tempo il suo contrario. La mente subcosciente, che ha il compito di proteggere la nostra integrità fisica e psichica, ci suggerisce a bassa voce la sua “verità”, a volte per incoraggiarci a volte per frenarci.

La dinamica della mente nasce molte volte dal dialogo fra mente cosciente e mente subcosciente: entrambe possiedono una loro verità ed entrambe vogliono per noi il meglio.

Questo meccanismo non è difficile da capire: nel nostro sistema nervoso autonomo o neuro-vegetativo esiste un meccanismo analogo di “dialogo degli opposti” fra il sistema simpatico e sistema parasimpatico.

Il primo “accelera” e il secondo “frena”; quando l’organismo è sano i due sistemi trovano un equilibrio dinamico, un po’ come un guidatore che un po’ accelera e un po’ frena lungo una strada di montagna.

Da queste considerazioni nasce la PRIMA REGOLA del sistema di affermazioni positive: non innescare una battaglia interiore, non giudicarsi. Le due parti della mente sono entrambe “buone” e non è il caso di dare battaglia.

Al contrario: vedremo che è importante (anche se a prima vista potrebbe sembrare folle) chiedere alla mente subcosciente qual’è il suo obiettivo e, ricevuta la risposta, trovare una nuova strategia per permetterle di ottenere ciò che vuole (proteggerci) senza ostacolar il nostro successo. Approfondiremo questo argomento nella prossima sessione. Come possiamo diventare più consapevoli delle nostre affermazioni, siano esse pronunciate oppure pensate?

In primo luogo cerca di fare attenzione a tutte le frasi che pronunci e che contengono l’espressione “io sono…” seguita da parole che esprimono un limite o un concetto negativo.

Se ti sorprendi a pronunciare una frase di questo tipo puoi fare diverse cose: in primo luogo FERMATI e diventa profondamente consapevole di quello che stai dicendo.

Lo pensi davvero? Vuoi davvero ESSERE così oppure stai parlando di una condizione transitoria, di qualcosa che si verifica in questo periodo ma che di solito non fa parte della tua realtà?

Ti PIACE quello che stai dicendo e lo accetti come parte di TE?

Se quello che stai dicendo non ti piace e lo vuoi cambiare fai il passo successivo: usa quello che hai detto per scoprire la CONVINZIONE LIMITANTE sulla quale si appoggia.

Per esempio se hai detto “Io sono sfortunata” fai questo esercizio (in un momento nel quale sai che nessuno ti disturba). Prova a dire ad alta voce oppure mentalmente, immaginando di parlare con un’altra persona che ti è molto amica: “IO VOGLIO essere sfortunata perché …” e stai a vedere quello che viene fuori!

Ricorda che nessuna parte della nostra mente è stupida o superficiale: se la mente formula queste affermazioni che noi riteniamo negative lo fa perché, nella sua logica, servono per proteggerci da un male peggiore!

È possibile che la risposta che sentirai uscire dalla tua bocca ti sorprenda ma non fermarti e continua a chiedere “perché?” a tutto quello che dici. In questo modo arriverai quasi certamente alla convinzione sottostante, che potrai annotare su un quaderno, in modo da fissarla nella memoria e nella coscienza per lavorarci sopra in un secondo momento.

Questo era il secondo passo. Il terzo ed ultimo passo consiste nel riformulare le nostre affermazioni negative, iniziando ad affermare NON l’esatto contrario (perché non potremmo credere a questo tipo di affermazioni) ma aprendo la mente alla possibilità di accettare un cambiamento. Così, se l’affermazione negativa che hai formulato è: “Io sono sfortunata” la nuova affermazione potrebbe essere: “Io accetto di abbandonare la convinzione di essere sfortunata e apro la mente a nuove possibilità”.

Questo tipo di affermazioni positive neutralizza l’effetto delle corrispondenti affermazioni negative MA senza scatenare una “guerra interiore” fra due parti della mente. Bene. Per questa settimana abbiamo finito. Nella prossima sessione ci occuperemo di come creare nuove strategie per la realizzazione dei nostri obiettivi. Alla prossima! David Racah

Quarta sessione Crea nuove strategie Nella precedente sessione abbiamo visto come riconoscere le proprie affermazioni negative e come riformularle. A volte le nostre affermazioni negative sono espresse in modo aperto e diretto: in questo caso è abbastanza facile riconoscerle e iniziare a neutralizzarle.

Altre volte le nostre affermazioni negative si nascondono dietro altre parole e altre idee e traggono la loro forza dalle nostre convinzioni limitanti, dalle idee negative che abbiamo riguardo a noi stessi e al mondo. Io chiamo queste affermazioni e le relative convinzioni “retro-pensieri”. Quando riusciamo a individuare una o più di queste affermazioni negative noi possiamo fermarci e poi formulare nuove affermazioni che aprano la mente a nuove possibilità, a nuove strategie.

La costruzione di nuove strategie è l’argomento di questa sessione. Costruire nuove strategie significa arricchire la mente con nuove possibilità, nuovi modi di gestire le circostanze della nostra vita. Se in una certa situazione noi ci arrabbiamo o ci rattristiamo possiamo creare nuove strategie per permettere alla nostra mente di comportarsi in modo diverso in presenza degli stessi stimoli esterni, mettendo in atto comportamenti e stati d’animo più adeguati.

Ancora una volta non si tratta di combattere contro qualcosa di sbagliato che si trova nella nostra mente ma di aumentare le opzioni che abbiamo a disposizione.

La nostra mente, quando può scegliere, adotta sempre la strategia migliore. In fondo, quando abbiamo solo una o due strategie disponibili noi ci limitiamo a REAGIRE alle circostanze, mentre se abbiamo dieci o vento possiamo veramente RISPONDERE e questo ci rende molto più produttivi, efficaci e contenti!

Ecco i sette passi che si possono seguire per creare nuove strategie: 1. Individua l’affermazione negativa e/o la relativa convinzione limitante a cui si riferisce. 2. Chiedi alla tua mente subcosciente qual’è il suo obiettivo nel crearti questa convinzione, da cosa vuole proteggerti. 3. Chiedi alla tua mente subcosciente se sarebbe disposta ad accettare nuove strategie per ottenere lo stesso risultato 4. Chiedi alla parte creativa della tua mente di farti vedere alcuni “filmini” (quattro o cinque) di come potresti comportarti in modo nuovo e creativo in quelle circostanze. 5. Analizza le strategie alternative che la mente creativa ti ha offerto e scegli le due o tre che ti sembrano migliori. 6. Sottoponi queste strategie al vaglio della mente subcosciente chiedendole di accettarle, se le ritiene praticabili. 7. Ringrazia sia la mente subcosciente che la mente creativa per il loro contributo. Per fare questo esercizio prenditi una mezz’ora in un posto tranquillo, dove sai che non sarai disturbato.

1. Richiama alla mente l’affermazione negativa o la convinzione limitante e focalizzati su di essa diventandone profondamente consapevole. Dì mentalmente a te stessa: “Io mi rendo conto che nella mia mente esiste questa affermazione negativa (o questa convinzione limitante)…” e poi richiama le parole con le quali la tua mente ti ha presentato l’affermazione negativa o la convinzione limitante.

Ad esempio se pensi “Io sono sfortunata” potrai dire a te stessa mentalmente: “Io mi rendo conto che nella mia mente esiste l’affermazione negativa -Io sono sfortunata-”.

2. Chiedi alla tua mente subcosciente di indicarti qual’è il suo obiettivo. Questa mente è SEMPRE molto intelligente. Il gioco di parole che dice che “la mente mente” è una sciocchezza. Naturalmente questo non significa che noi non ci raccontiamo delle bugie.

Significa che se lo facciamo è perché non abbiamo a disposizione una strategia migliore che sia davvero praticabile per noi in quel momento. Così la nostra mente subcosciente ci protegge creando per noi la convinzione di essere sfortunati. Cosa può succedere quando le chiediamo perché lo fa?

Ci sono diverse possibilità. Potrebbe succedere che tu abbia un’intuizione e che una specie di vocina interna ti suggerisca una risposta. Potrebbe essere che affiori alla tua consapevolezza un ricorso di un episodio del passato che contiene un messaggio per te. Potrebbe essere che non succeda proprio nulla. In questo caso, semplicemente, accetta il silenzio come un segno che la mente subcosciente vuole attendere per vedere che tipo di lavoro farai e poi decidere. Un commento fra parentesi: lo so che questo modo di considerare la mente può sembrare strano ma funziona! Una mia amica a questo punto dell’esercizio ha sentito una voce interna che le diceva “no!”.

Finito l’esercizio ne abbiamo discusso ed è saltato fuori che lei si era rivolta alla propria mente subcosciente più o meno in questi termini: “Senti un po’: tu mi causi sempre un sacco di problemi ma ora dimmi perché mi stai dando anche questa convinzione negativa!”. Se voi foste stati al posto della sua mente subcosciente cosa avreste risposto? Qualunque sia la risposta e anche se non vi è risposta, non combattere in nessun modo e lascia che le cose “fluiscano”; non giudicare e non aprire le ostilità.

Il segreto è l’armonia in ogni cosa. Prendi nota (mentalmente o fisicamente) della risposta e vai al passo successivo.

3. Chiedi alla tua mente subcosciente se è disposta ad accettare nuove strategie per ottenere lo stesso risultato. La mente subcosciente ha la missione di proteggere la tua integrità fisica e psichica.

Nell’esempio della persona che pensa “Io sono sfortunata” la mente subcosciente potrebbe pensare “le persone fortunate si montano la testa e commettono gravi errori che li portano alla rovina”. Per questa ragione, che sicuramente è basata su una qualche esperienza del passato, la mente subcosciente rinnova il potere di questa convinzione.

Chiediamo quindi alla mente subcosciente di aprirsi a nuove possibilità (in fondo le chiediamo solo di fare le stessa cosa che noi abbiamo fatto nell’esercizio della prima sessione).

Come posso sapere cosa mi risponde la mente subcosciente? La risposta arriva sempre ma non è detto che arrivi sotto forma di una voce o di ricordi o di immagini. Potrebbe essere che tu avverta un calore interno in una parte del corpo, una tensione che si scioglie oppure potresti sentire che il tuo respiro diventa più profondo.

Potrebbe essere che il tuo stato d’animo cambi e che tu senta una pace interiore che prima non avvertivi. Naturalmente questi sono segnali che possono essere anche prodotti dall’autosuggestione ma cos’è l’autosuggestione se non un segnale dalla mente?

In ogni caso accetta di buon grado, senza giudicare o innestare conflitti, qualunque risposta. Anche la mancanza di risposte è significativa e significa “avanti piano, poi vedremo”. Se invece senti un “no” forte e chiaro, come quello che ha ricevuto la mia amica, chiedi scusa alla mente subcosciente (lei l’ha fatto) e procedi.

4. Chiedi alla parte creativa della tua mente di farti vedere alcuni “filmini” (quattro o cinque) di come potresti comportarti in modo nuovo e creativo in quelle circostanze.

Questo è decisamente il passo più divertente. La parte creativa della tua mente sarà lieta di darti una mano e potrà sfoggiare la propria inesauribile immaginazione. Torniamo all’esempio della persona che pensa di essere sfortunata. In che circostanza lo pensa? Forse lo pensa quando si rende conto che esiste una nuova possibilità, una possibilità di SUCCESSO! Bene.

In questo caso la mente creativa potrebbe creare e mostrare alla persona alcune scenette, diciamo quattro o cinque, nelle quali la persona agisce in modo del tutto nuovo, anche buffo o paradossale.

Ad esempio potrebbe vedersi mentre accetta la sfida e si trasforma in un gigante, oppure accetta la sfida e inventa un “campanello interiore” che segnala subito ogni pensiero di orgoglio, in modo da evitare di montarsi la testa…

Le possibilità sono limitate sole dalla nostra immaginazione. C’è un’osservazione da fare, però: cerca di non essere TU a costruire deliberatamente questa scenette con la mente analitica ma lascia che sia la mente creativa a farlo, mentre tu ti limiti ad osservare come uno spettatore. Con un po’ di pratica ti riuscirà molto facile.

In fondo si tratta solo di “sognare ad occhi aperti”: per molti anni della nostra vita lo abbiamo fatto senza sforzo. Cerca di fare in modo che queste immagini siano il più possibile nitide e forti, “vive”, come se si trattasse di esperienze “reali”. Per quanto possa sembrare paradossale, la mente non distingue fra le esperienze reali e quelle vividamente immaginate. Osserva le scenette senza criticare o censurare, accettale così come arrivano e se vuoi prendi rapidi appunti, in modo da non dimenticarle. Nel prossimo passo le analizzerai.

5. Analizza le strategie alternative che la mente creativa ti ha offerto e scegli le due o tre che ti sembrano migliori. A questo punto entra in scena la mente cosciente, cioè TU. La mente cosciente ha la missione di risolvere i problemi. Analizza quindi le scenette e seleziona le due o tre che ti sembrano migliori, più “praticabili”. Non scartare le scenette perché sono un po’ buffe o sembrano irreali. Scarta solo quelle che in realtà non contengono nessuna nuova strategia. Quando hai fatto questa selezione, passa alla fase successiva.

6. Sottoponi queste strategie al vaglio della mente subcosciente chiedendole di accettarle, se le ritiene praticabili. A questo punto hai individuato l’affermazione negativa, hai scoperto la convinzione limitante che la tiene in vita, hai elaborato nuove modalità per ottenere lo stesso risultato con altri comportamenti. Ora devi sottoporre le tue creazioni al vaglio della mente subcosciente. Ricorda che la mente subcosciente non è la fonte dei tuoi problemi ma la garanzia della tua sopravvivenza. Non combattere contro la tua mente.

Proponile queste strategie e lascia che sia lei a fare il resto. Se provi un senso di sollievo o di pace interiore, di liberazione o di forza, significa che la mente ha accettato le strategie e le ha fatte proprie. Negli altri casi, semplicemente accetta di non avere riscontri immediati. Le circostanze che vivrai nei prossimi giorni ti diranno se l’esercizio ha “funzionato” o no.

7. Ringrazia sia la mente subcosciente che la mente creativa per il loro contributo. Tratta le varie parti della tua mente come preziosi collaboratori, non come schiavi. Ringraziale per il lavoro che hanno fatto per te, perché tu viva meglio, più felice e integro. Ricorda: non giudicare e non creare tensione: se l’esercizio non va come tu te lo aspetti, lascia che la novità affiori e impara da questa nuova esperienza. Fluisci con la vita. Alla prossima! David Racah

Quinta sessione Focalizzazione Nelle prime sessioni abbiamo visto come definire gli obiettivi, scomporli in sotto-obiettivi e iniziare a realizzarli. Procedendo nel lavoro, ci imbatteremo certamente sia nelle nostre passate abitudini mentali negative che in altri tipi di difficoltà, più o meno grandi.

Potremo affrontarli e superarli mettendo in pratica le tecniche di affermazioni positive che abbiamo esaminato nelle ultime due sessioni. Per poter assaporare i frutti del tuo lavoro devi saper mantenere la tua focalizzazione mentale sul tuo obiettivo a dispetto di qualunque cosa accada.

Se navighi in barca a vela il vento e le onde possono costringerti a manovrare in continuazione per mantenere la giusta rotta. Potresti essere costretto a cambiare molte volte direzione, a rallentare o anche a fermarti, se il vento è calmo. In ogni momento, però, tutti i tuoi atti e tutti i tuoi pensieri sono focalizzati sul tuo obiettivo, che è la destinazione, il porto che devi raggiungere.

Nello stesso modo lungo la tua giornata, non devi mai perdere di vista il tuo “porto”, il tuo obietivo. Se ti senti insicuro ed esitante, se la tua mente è confusa, non sei abbastanza focalizzato sul tuo obiettivo e forse stai vagando come quelli che si perdono nella foresta.

Se è così forse ti conviene chiederti (con le tecniche della prima sessione) se desideri DAVVERO raggiungere quell’obiettivo. Se scopri che l’obiettivo è autentico, allora il problema è la focalizzazione. Essere focalizzati significa avere sempre presente “dove siamo” rispetto al nostro obiettivo e non permettere alle distrazioni e alle emozioni di portarci con la mente altrove.

Una lampadina da cento watt può illuminare una stanza ma un laser da cento watt potrebbe forare una lamiera a grande distanza, grazie al potere della focalizzazione, perché la sua energia è coerente.

Le due più grandi minacce alla tua capacità di restare focalizzato sono: Le distrazioni. La nostra mente tende spesso a divagare.

Dopo pochi istanti di concentrazione, specialmente se ciò di cui ci stiamo occupando non ci coinvolge profondamente, la nostra mente è attraversata da altri pensieri, a volte estranei e a volte anche opposti a quelli che avevamo fino a un attimo prima. Alla base della distrazione c’è spesso un’emozione. Un pensiero richiama un’emozione che, a sua volta, porta la mente a un altro pensiero e così via. In questo modo possiamo ritrovarci molto lontani da dove dovremmo o vorremmo essere.

Quando ci accorgiamo che la mente è andata altrove e che ci siamo distratti riportiamola tranquillamente al suo lavoro, torniamo a focalizzarci sul nostro obiettivo, senza tensioni e senza rabbia. Se ci giudichiamo negativamente dicendo a noi stessi che non siamo abbastanza bravi a mantenere la concentrazione creiamo altra tensione e peggioriamo la situazione. Naturalmente è anche possibile addestrare la mente a mantenere la concentrazione. Ci sono molti modi per farlo. La meditazione è allo stesso tempo il più semplice e il più potente. Ci sono anche le distrazioni esterne, dovute al rumore, alle altre persone o alle numerose scadenze delle nostre giornate di lavoro (e anche di riposo).

È importante mettersi per quanto possibile in una situazione di “basso rumore” esterno per potersi concentrare sul raggiungimento del proprio obiettivo in modo armonioso (non ossessivo!). Personalmente io non sono un grande estimatore della televisione e tendo a tenerla molto più spenta che accesa a causa di un certo suo potere quasi ipnotico. Conosco persone che non riescono a stare a casa se non hanno il rumore della televisione accesa nella orecchie. Chiedetemi se queste persone sono focalizzate sui loro obiettivi… . Come possiamo diminuire l’impatto delle distrazioni, sia “interne” (emozionali) che “esterne” (rumori, interferenze)? Prima di tutto scegliendo un posto più adatto e facendo attenzione a non creare noi stessi turbolenza e rumore. Poi possiamo semplicemente chiedere agli altri di rispettare il nostro desiderio di maggiore silenzio. Purtroppo in questo caso non esiste simmetria, dato che il nostro silenzio non disturba il loro rumore, mentre il loro rumore disturba MOLTO il nostro silenzio.

Un buon addestramento mentale, però, è l’arma vincente. Ci sono molti corsi di meditazione e di concentrazione in commercio. Il mio consiglio è di imparare e praticare: puoi ricavarne solo vantaggi. Mancanza di impegno. Ciò che muove le tue energie, sia fisiche che mentali, è la tua VOLONTÀ.

Se ti accorgi che hai preso altre strade, che per u certo tempo (giorni, settimane) hai perso di vista il tuo obiettivo, allora sai che c’è un PERICOLO da evitare: il senso di colpa. È molto facile a questo punto cadere nel senso di colpa e nell’autocommiserazione, come quandi diciamo a noi stessi: “povera me, non ce la farò mai, sono troppo distratta, lo sapevo che non ero in grado, è colpa mia, non avrei dovuto” e via discorrendo. Ricorda che non è vero che “la mente mente”: non è MAI vero! Così, se ti accorgi che per qualche tempo non hai pensato a realizzare il tuo obiettivo, chiediti se questo è ciò che DAVVERO VUOI o piuttosto ciò che pensi che “DOVRESTI VOLERE”!

Non si tratta di un dettaglio ma di una questione di sostanza, della quale abbiamo già parlato. Mettiti in sintonia con le tue autentiche passioni e trai forza dal tuo mondo interiore per operare le tue trasformazioni. Se agisci in questo modo, saranno i tuoi obiettivi ad avvicinarsi a te e non viceversa. Prova e vedrai.

Nella prossima sessione parleremo delle affermazioni di presenza mentale, che sono uno strumento potente per potenziare la tua mente e per abbattere il “rumore”, sia emozionale che esterno. Alla prossima! David Racah

Sesta sessione Affermazioni di presenza mentale Benvenuti alla sesta sessione del corso di visualizzazione positiva. In questa sessione ci occuperemo delle affermazioni di presenza mentale. Attivare la presenza mentale significa che la nostra mente e focalizzata in tempo presente e cioè è totalmente occupata a elaborare le percezioni e le sensazioni che ci derivano dall’esperienza immediata concreta che andiamo facendo in ogni momento.

Questo non significa assolutamente che la presenza mentale ci stacchi in qualche modo dall’esperienza che abbiamo fatto nel passato o che non ci prepari in modo costruttivo all’esperienza che faremo in futuro. Presenza mentale significa solamente che noi affrontiamo il tempo presente con il massimo delle nostre potenzialità di elaborazione, con la massima possibile partecipazione alle cose che avvengono qui e ora. Prima di procedere, cerchiamo di approfondire il significato della presenza mentale, della completa focalizzazione su quello che normalmente viene chiamato ” qui e ora”.

Prendiamo in considerazione una persona molto impaurita: dove sarà la sua focalizzazione mentale? Per cercare di dare una risposta a questa domanda, possiamo formulare a nostra volta una domanda: possiamo avere paura di morire… ieri? Ovviamente questo non è possibile: non avrebbe senso avere paura di un evento passato. La paura si riferisce pertanto a eventi che noi pensiamo potrebbero accadere in futuro. Avere paura significa proiettare la mente in un tempo futuro. Abbiamo stabilito quindi che una persona impaurita è una persona la cui mente è focalizzata in un tempo futuro. Prendiamo ora in considerazione un caso analogo ma diverso: immaginiamo una persona in preda ad un forte risentimento.

Dove è focalizzata la sua mente? Anche in questo caso, per chiarirci le idee, ci facciamo una domanda: “possiamo avere un risentimento per ciò che una persona ci farà… domani?”. Naturalmente questo è impossibile; il risentimento nasce a causa di ciò che qualcuno ci ha fatto nel passato. Il risentimento quindi proietta la nostra mente nel passato. Possiamo quindi concludere che è una persona impaurita è una persona la cui mente è proiettata nel futuro mentre una persona risentita è una persona la cui mente è proiettata nel passato.

Come se questo non bastasse esiste anche un altro meccanismo che complica la situazione, dato che con tutta probabilità una persona impaurita è tale a causa di un’esperienza dolorosa che ha vissuto in passato. In questo modo si innesca una dinamica di “dialogo” tra l’esperienza passata e l’esperienza della persona si aspetta di vivere in futuro. “Io non avrei paura se non mi fosse successa quella cosa in passato ma, dato che quella cosa è successa, temo che possa accadere ancora”. Come vedi si tratta di una specie di circolo vizioso tra passato e futuro che porta la persona a oscillare continuamente tra queste due dimensioni temporali.

La mente è così occupata a elaborare la paura del futuro e i risentimenti del passato che non trova sufficiente energia per focalizzarsi su ciò che sta effettivamente accadendo in tempo presente. Perché è così importante focalizzarsi in tempo presente? È molto facile rispondere a questa domanda: il presente è l’unico tempo che esiste! Tutto ciò che accade, accade in tempo presente. Le cose che sono successe nel tuo passato hanno avuto luogo nel tuo tempo presente di quel momento e anche le cose che avverranno in futuro avverranno nel tuo tempo presente di quel momento.

Questo significa che il momento del potere è il presente e che solamente nel tuo presente poi cambiare la tua vita. Il presente è il tempo che “contiene” sia le minacce che delle opportunità della vita. Il passato non esiste più e il futuro non esiste ancora. L’unico tempo reale è il presente, che contiene sotto forma di effetti, di conseguenze, gli eventi accaduti in passato e sotto forma di potenzialità, di tendenze, di opportunità, gli eventi che accadranno in futuro.

Il grande vantaggio di focalizzare la nostra mente in tempo presente consiste nel fatto che il tempo presente è il “luogo” delle opportunità, dal momento che é solamente in tempo presente che io percepisco e agisco, è solo “adesso” che io posso dare un nuovo indirizzo alla mia vita. Un altro vantaggio della focalizzazione della mente nel presente (il tempo presente e il luogo presente) consiste nel fatto che necessariamente distolgo la mia mente dal passato dal futuro. In altre parole focalizzare la mente nel presente mi permette di “sganciarmi” sia dalle paure che dai risentimenti. Prima di esaminare alcune affermazioni che ci aiutano a focalizzarci in tempo presente vediamo insieme un semplice esercizio. Fai questo esercizio quando la hai a disposizione dieci o quindici minuti di tranquillità, durante i quali i sai che nessuno ti disturberà.

Mettiti comodamente seduto, inspira ed espira profondamente due o tre volte per eliminare un po’ di tensione e focalizza la tua attenzione su un oggetto collocato di fronte a te, un oggetto qualunque che non sia particolarmente significativo per te (evita, ad esempio, un ritratto o una fotografia di qualcuno). Focalizza invece la tua attenzione su un oggetto comune come potrebbe essere un posacenere, un vaso da fiori o un soprammobile. Inizia ad osservare questo oggetto come se non lo avessi mai visto prima; osservane la forma e il colore.

Cerca di creare nella tua mente una rappresentazione tridimensionale di questo oggetto immaginando di girargli intorno oppure che l’oggetto lentamente giri su se stesso in modo che tu lo possa osservare da ogni direzione. A questo punto cerca di immaginare la percezione fisica, tattile della tua mano che tocca l’oggetto: che sensazione che darebbe l’oggetto se tu lo toccassi fisicamente?

Le tue percezioni tattili ti trasmetterebbero il segnale di un oggetto ruvido oppure levigato? Questo oggetto ti darebbe una sensazione di caldo oppure di freddo? Se per questo esercizio utilizzi ad esempio un fiore potresti anche cercare di immaginare la percezione olfattiva: cosa sentiresti se potessi avvertirne il profumo?

Mantieni la tua attenzione focalizzata su questo oggetto con mente calma. Quando ti accorgi che la tua attenzione divaga e che stai già pensando ad altro, semplicemente riporta la tua attenzione sull’oggetto cercando di percepirne ogni aspetto.

Questo esercizio sicuramente ti aiuterà a sviluppare la capacità di focalizzarti in tempo presente. Potresti anche accorgerti che, per il solo fatto di essere riuscito a focalizzarti in tempo presente, ti senti più tranquilla e più “centrata”. Questo è il risultato naturale del fatto che hai sospeso il dialogo mentale che ti portava a oscillare in continuazione tra passato e futuro.

Passiamo ora alle affermazioni di presenza mentale. Le affermazioni, in generale, saranno tanto più efficaci quanto più sarai profondamente consapevole e del loro contenuto mentre le formuli. Il mio consiglio è di lavorare su un’affermazione alla volta. Leggi la prima affermazione due o tre volte. Chiudi gli occhi e ripeti a voce alta questa affermazione altre due o tre volte e poi due o tre volte mentalmente.

Mentre e ripeti queste affermazioni cerca di fare attenzione allo stato d’animo che si produce in te. Cerca di evocare profondamente il significato che queste parole hanno per te e permetti alla loro carica positiva impregnare profondamente la tua coscienza e il tuo stato d’animo. Se una specifica affermazione non produce in te uno stato d’animo creativo, positivo, rilassato, semplicemente lasciala perdere e passa all’affermazione successiva. Ecco come possiamo lavorare con le affermazioni di presenza mentale: siediti tranquillamente in un posto silenzioso, chiudi gli occhi e focalizza la tua attenzione sulla percezione interna che chi dà il tuo respiro. Diventa profondamente consapevole del tuo torace che si espande che si contrae al ritmo del respiro; senti come l’aria entra ed esce attraverso le narici (molto meglio respirare con il naso che con la bocca).

La prima affermazione è:

“Io sono profondamente consapevole del mio respiro in questo momento “. È molto semplice, non ci sono ragionamenti o concetti da elaborare; si tratta semplicemente di focalizzare la propria attenzione sul respiro, dimenticando tutto il resto.

La consapevolezza del respiro è molto importante perché il respiro rappresenta lo scambio continuo che avviene tra il nostro corpo e l’ambiente circostante. Il respiro, inoltre, è una manifestazione della vita e di come essa operi in continuazione nel nostro corpo per mantenerlo vivo. Un’altra manifestazione dell’opera della vita nel nostro corpo è il battito del cuore. Concentra la tua attenzione sulla percezione del battito cardiaco nel torace oppure senti il pulsare del cuore riflesso nelle mani o nelle gambe.

Anche in questo caso formula un’affermazione di presenza mentale: “Io sono profondamente consapevole del battito del mio cuore in questo momento”. La focalizzazione della mente sul presente passa attraverso la percezione fisica; puoi formulare tu stessa nuove affermazioni analoghe alle due che abbiamo già visto.

Ecco alcuni altri esempi: “Io sono profondamente consapevole dello stato d’animo nel quale mi trovo in questo momento”. “Io sono profondamente consapevole della mia posizione nello spazio in questo momento”. “Io sono disposta a lasciarmi alle spalle e gli episodi dolorosi del passato perché ho scoperto che il mio potere risiede nel tempo presente”.

Quando avrai acquisito maggiore familiarità con le affermazioni di presenza mentale ti sarà molto facile formulare nuove affermazioni. Questo ti rafforzerà e innescherà un circolo virtuoso che ti permetterà di stare meglio ogni giorno.Alla prossima!David Racah

Settima sessione Impara dagli errori Siamo arrivati all’ultima sessione del nostro corso di affermazioni positive e spero che quello che abbiamo visto fino ad oggi ti sia servito e ti sia piaciuto. Questa sessione è dedicata a un tema molto importante, forse il più importante di tutto il corso e cioè IMPARARE DAI PROPRI ERRORI. Contrariamente a quello che normalmente si pensa, le persone cosiddette “di successo” incorrono in un numero di “fallimenti” simile a quello delle altre persone, cosiddette “normali” (se non maggiore).

Come mai, allora, hanno successo? Semplice: perché imparano dai propri errori e perché non mollano!

Il successo non consiste nel raggiungere fama o ricchezza ma nel raggiungere i propri REALI obiettivi nella vita. Naturalmente un certo grado di benessere economico è sempre associato al successo autentico, così come lo è un certo grado di soddisfazione personale e di autostima. Immaginiamo due persone che abbiano nella loro propria esperienza uno stesso numero di successi e di fallimenti, cioè di situazioni nelle quali hanno raggiunto oppure non sono riuscite a raggiungere i loro obiettivi.

In che modo queste persone raggrupperanno le loro dieci esperienze? Vi sono due possibilità: La persona A, realista, si considera in gamba (5 successi), ma pensa che dovrà lavorare ancora per evitare altri fallimenti. Essa matura una convinzione di successo. La persona B, pessimista, si considera un fallito perché prende in considerazione soltanto i suoi cinque fallimenti. Essa matura una convinzione di fallimento. Quale sarà l’esperienza soggettiva di queste persone? Quale il loro livello di energia? Quale capacità avranno di affrontare nuove sfide o semplicemente gli eventi normali della vita?

Vediamo nuovamente cosa avviene nei due casi: La persona A, che ha maturato una convinzione di successo, sarà aperta a nuove esperienze e a nuovi apprendimenti; essa cercherà di comprendere le ragioni dei fallimenti e di ricavarne il massimo degli apprendimenti, in modo da non ripetere due volte lo stesso errore. Questo atteggiamento di “integrare” l’esperienza per poterne ricavare un apprendimento è rappresentato dalla linea tratteggiata verde. La persona B, che ha maturato una convinzione di fallimento, al contrario, non riconosce come proprie le esperienza di successo, attribuendole al caso o non prendendole neppure in considerazione.

Questo atteggiamento di rifiuto, fa sì che la persona non impari nessuna delle lezioni che potrebbero aiutarla a ripetere i suoi successi. In altre parole: la persona A si sta programmando per ulteriori successi, mentre la persona B si sta programmando per ulteriori fallimenti.

Ma la storia non finisce qui. Come si svilupperanno nel tempo le storie personali di A e B? La persona A affronta nella propria vita dieci successi e dieci fallimenti. Dato che ha formato nella propria mente una convinzione di successo (come potrebbe essere ad esempio: “Se un’altra persona riesce a farlo, allora anche io posso riuscire!”) i fallimenti abbassano il suo livello di energia solo per poco tempo, dato che questa persona li studia e li usa come insegnamenti che gli permetteranno di non ripetere nuovamente lo stesso errore.

Forte di questi insegnamenti, questa persona modifica il proprio comportamento e affronta le nuove sfide con forza rinnovata. Il suo livello energetico globale è elevato e l’età non comporta un abbassamento grave, anche se probabilmente non c’è più il vigore dei vent’anni. Una persona di questo tipo potrà affrontare diverse sconfitte e superarle, avendo ogni volta maggiore forza e determinazione per imparare e integrare nuove esperienze di vita.

Ecco una biografia sintetica di un noto personaggio: a 31 anni è fallito come uomo d’affari a 32 anni è stato bocciato a un’elezione a 34, altro fallimento a 35, gli è morta la donna amata a 36 ha avuto un crollo psichico a 38 ha perduto un’altra elezione a 43, non gli è riuscito di farsi eleggere al Congresso a 46, ci ha provato ed è stato bocciato un’altra volta a 48, stessa esperienza a 55 non è riuscito a farsi eleggere senatore a 56, ha perduto la corsa per la vicepresidenza a 58 non ha avuto un seggio senatoriale a 60 è stato eletto presidente degli Stati Uniti

Il personaggio in questione è Abramo Lincoln; sarebbe diventato presidente se avesse considerato come fallimenti i suoi insuccessi elettorali? La situazione è molto diversa per quanto riguarda il personaggio B, come si può vedere dall’illustrazione seguente. Questa persona ha maturato una convinzione negativa che non le ha permesso di apprendere dai propri fallimenti, che sono stati interpretati non come lezioni da imparare ma come conferme della convinzione negativa, che ne è uscita rafforzata. Il livello energetico globale di questa persona va decrescendo progressivamente e i miglioramenti non sono duraturi. Avendo meno energia disponibile per affrontare le esperienze della vita, questa persona svilupperà un’avversione progressivamente maggiore verso il cambiamento.

Ogni novità sarà vissuta come un ulteriore fatica e sacrificio e non come un regalo, una sfida e un’occasione di apprendimento. Naturalmente questi sono due casi estremi, mentre la gran parte delle persone si colloca in qualche modo fra queste due situazioni. Dal momento che l’essere umano è un’entità complessa, composta di corpo, mente e spirito, ha la possibilità e tutti gli strumenti per riprogrammare la propria mente, in modo da aggiornare e migliorare le proprie convinzioni e il proprio atteggiamento. Bene! Siamo arrivati alla fine del nostro corso.

Mi auguro che le informazioni che avete ricevuto vi siano state utili e che ne abbiate tratto un grande beneficio sotto tutti i punti di vista.

Vi auguro un REALE successo in ogni vostra impresa. Sarò lieto di ricevere i vostri commenti a proposito. Con Amore. David Racah. Articolo pubblicato sotto Licenza Creative Commons. Tratto da: www.viveremeglio.org

 

 

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