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Usa sempre un linguaggio sopra le righe, Cécile Kyenge, per lanciare la “bomba” e subito dopo fare un passo indietro, magari restando in silenzio di fronte alle critiche. Come tattica non è nuova, ma ottiene sempre qualche risultato. Stavolta la “bomba” l’ha inserita in un ragionamento complessivo, per poi arrivare a dire che – come al solito – sul tema dell’immigrazione la colpa è degli italiani.

Kyenge

«Le politiche per l’integrazione assumono sempre più importanza all’interno del nostro Paese, come in Europa, e questo è un processo molto importante», ha infatti detto la “ministra”. «Per costruire una grande comunità dobbiamo intraprendere un percorso di contaminazione». Sì, proprio così, a suo dire gli italiani devono farsi contaminare dagli immigrati. Il che vuol dire annacquare le loro tradizioni, le loro identità, la loro cultura. Un concetto sopra le righe e fuori da ogni logica perché – a quel punto – dovrebbero contaminarsi anche gli immigrati, annacquando le loro tradizioni, cosa pressoché impossibile per alcuni popoli che legittimamente non cambiano di una virgola il proprio essere. Ma la Kyenge fa la furba e “sfrutta” persino l’onda emotiva della morte di Mandela: «Vorrei partire dalle parole che ci lasciato Nelson Mandela: nessuno nasce odiando un’altra persona a causa del colore della sua pelle, per la sua storia o per la sua religione». Nessuno sostiene il contrario, cosa ben diversa è chiedere controlli per evitare l’aumento della criminalità. Ma su questo la ministra tace. E chiede agli italiani di contaminarsi.

Fonte Articolo: Gabriele Farro - Secolo d'Italia

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