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Pubblicato Sabato, 22 Febbraio 2014 21:53
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I ministri giurano, il governo è in carica
Renzi: “Ce la faremo”. Ma Letta lo gela

Renzi Topolino

L’investitura ufficiale al Colle con Napolitano. L’ex premier cupo in volto
durante il passaggio di consegne. Telefonata di Obama: «Congratulazioni»

Dopo l’annuncio della squadra il giuramento. Il nuovo governo è ufficialmente in carica. I neo ministri si sono presentati al Quirinale per la firma alla presenza di Napolitano. Assente solo il neo capo dell’Economia Padoan che ieri ha annunciato la sua impossibilità a partecipare perché in viaggio dall’Australia. 

SUBITO IL CDM  

In mattinata Renzi ha affidato il primo pensiero a un tweet: «Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l’Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici». Dopo le firme di rito il governo più giovane e più snello della storia si è subito riunito per il primo Consiglio dei ministri. Lunedì e martedì la fiducia in Parlamento. 

IL GELO CON LETTA  

Una mattinata all'insegna dei sorrisi segnata però dal gelo di Enrico Letta. L’ex premier si è presentato a Palazzo Chigi per il passaggio di consegne con aria cupa e ha liquidato il collega in pochi secondi con una stretta di mano veloce. Poi ha salutato i funzionari con aria commossa e ha lasciato il Palazzo. 

IL TWEET SUI MARO’: “FAREMO DI TUTTO”  

Renzi chiarisce subito che sulla vicenda marò il governo farà di tutto per arrivare a una soluzione. «Ho appena parlato al telefono con Massimiliano Latorre e Salvatore Girone - scrive il premier su Twitter -. Faremo semplicemente di tutto».  

BONINO: “ESCLUSA PER ESIGENZE DI RINNOVAMENTO”  

L’ex ministro degli Esteri Emma Bonino è tornata sulle polemiche che hanno accompagnato il suo avvicendamento alla Farnesina. Bonino ha smentito le ricostruzioni giornalistiche secondo le quali non sarebbe stata avvertita dal premier Matteo Renzi della sua mancata conferma. «Sono state inventate favole metropolitane», dice la Bonino spiegando che, «poco prima delle 19 (di ieri, ndr) mi ha chiamato il presidente del Consiglio incaricato per dirmi che non c’era nulla di personale, che alla politica estera serviva continuità, ma anche rinnovamento. Ne ho preso atto», dice l’ex ministro. Quanto al nuovo ministro degli Esteri, Federica Mogherini, Bonino riferisce di averla incontrata oggi per il passaggio delle consegne alla Farnesina. «Le ho detto che può contare sul mio aiuto e sulla professionalità e della dedizione dell’intera Farnesina».  

L’AFFONDO DI GRILLO  

Questi giorni sembrano gli Ultimi giorni di Cinecittà, una versione sordida e surreale degli Ultimi giorni di Pompei». Ecco la “benedizione” di Beppe Grillo al nuovo governo. «Una recita da spaghetti western all’amatriciana tra palazzi di cartone tirati su in qualche modo. Una città fantasma, una ghost city polverosa, un continuo andare e venire tra palazzi di cui si vede e rivede la facciata dietro alla quale non c’è nulla. Un film di serie B, ma molto costoso, fatto con i nostri soldi, che si sposta di telegiornale in telegiornale da Palazzo Madama, al Quirinale dove vigila l’Uomo del Colle, da Palazzo Grazioli al Viminale a Palazzo Chigi con qualche deviazione al Nazareno».  

BERLUSCONI: “NON C’E’ DEMOCRAZIA”  

Duri attacchi al nuovo esecutivo arrivano anche dal leader di Fi Silvio Berlusconi: «Una democrazia e un governo del popolo si hanno quando il governo è eletto dai cittadini. Se il Governo non è eletto non è più democrazia». «Adesso - ha aggiunto Berlusconi - succede la stessa cosa di quanto già accaduto con un’operazione avvenuta all’interno di un partito che non ha una grande maggioranza parlamentare». «Questa è una situazione che ha poco a che fare con la democrazia», ha aggiunto Berlusconi che si è augurato quindi che si possa tornare al voto per eleggere un governo scelto dai cittadini. «Non sappiamo quando succederà - ha spiegato - ma dobbiamo tenerci pronti» aggiungendo poi che ci sono «4 milioni di cittadini indecisi o delusi che possiamo contattare per spiegare loro qual è la situazione del nostro Paese e farli andare a votare nella direzione giusta».  

LA SQUADRA  

Sedici ministri: otto donne, otto uomini. Per la prima volta una donna alla guida della Difesa. Per la prima volta un trentenne al comando. Renzi brucia le tappe e a due mesi dalle primarie che lo hanno eletto segretario del Pd, trasloca dal Comune di Firenze a Palazzo Chigi. Con i 39 anni compiuti lo scorso 11 gennaio, è il presidente del Consiglio più giovane della Repubblica italiana e attualmente il più giovane dell’intera Unione europea. Può vantare anche l’esecutivo più al femminile della Repubblica, con un pieno rispetto delle pari opportunità: tante le donne, quanti gli uomini. Otto i ministri donne, una in più rispetto al governo Letta, cui strappa il record, due in più rispetto al secondo governo Prodi e ai due guidati da D’Alema, che ne avevano sei. 

SOLO TRE TECNICI  

Rispetto alla squadra di Letta, si contano nove conferme (sei ministri, tre sottosegretari “promossi”), tra cui quella di Angelino Alfano, che resta al Viminale ma non è più vicepremier. Oltre a non avere “vice”, però, Renzi può vantare un governo a più alto tasso politico di quello di Letta, con solo tre tecnici in Cdm: Giuliano Poletti (Legacoop) va al Lavoro, Federica Guidi (ex presidente di Confindustria giovani) allo Sviluppo economico e Pier Carlo Padoan (capo economista dell’Ocse) all’Economia. 

I NOMI  

Il premier ha voluto al suo fianco, oltre al fidato sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, otto ministri del Pd, tra cui tre della minoranza interna: Federica Mogherini (Esteri), il “giovane turco” Andrea Orlando (Giustizia), Roberta Pinotti (Difesa), il bersaniano Maurizio Martina (Agricoltura), Dario Franceschini (Cultura), Maria Elena Boschi (Riforme e Rapporti col Parlamento), Marianna Madia (Semplificazione e P.a.), l’ex sindaco anti ’ndrangheta e civatiana Maria Carmela Lanzetta (Affari regionali). Tutti confermati i ministri del Nuovo centrodestra: Alfano (Interno), Maurizio Lupi (Infrastrutture e Trasporti), Beatrice Lorenzin (Salute). In “quota centro”, due ministri: Gianluca Galletti, dell’Udc, va all’Ambiente, Stefania Giannini, di Sc, all’Istruzione. 

LE PRIME DICHIARAZIONI  

Subito dopo il giuramento i neoministri hanno rilasciato delle brevi dichiarazioni programmatiche. Dario Franceschini (Beni Culturali) ha sottolineato «l’orgoglio e l’onore» per il suo nuovo incarico. «Il mio - sottolinea - deve diventare il più grande ministero economico italiano». Il ministro per le Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha assicurato che «Continuiamo con più forza e più coraggio». «Adesso ci giochiamo questa scommessa» ha aggiunto ricordando che si tratta di un «governo di emergenza» vista la situazione economica del Paese e sottolineando la necessità di una certa «continuità» nell’azione dell’esecutivo. 

Marianna Madia (Lavoro) spiega che si punterò su una «giusta mobilità» negli incarichi dei dirigenti che «valorizza la loro professionalità» e attenzione ai precari «vittime di uno Stato che non è riuscito a decidere per il giusto accesso» al mercato del lavoro pubblico. Per la neo titolare della Difesa Roberta Pinotti «la prima preoccupazione sono i marò». «Ora ci siamo, abbiamo giurato: domani si inizia a pedalare». Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. A chi gli domanda una prima impressione sui colleghi di governo, risponde: «La squadra è coesa».  

CONTATTI CON I LEADER EUROPEI  

Nel pomeriggio sono poi arrivate le prime telefonate con i leader internazionali. Colloqui telefonici con il presidente francese Francois Hollande e con il premier belga Elio Di Rupo. In particolare, nel corso della conversazione con Hollande, il Presidente francese ha invitato il premier Renzi a Parigi. Il Presidente del Consiglio ha ribadito il solido legame di amicizia tra Italia e Francia e la più stretta collaborazione in vista del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Il presidente Usa Barack Obama si è congratulato con Matteo Renzi e con il nuovo governo italiano dopo il giuramento. La Casa Bianca ha sottolineato che gli Stati Uniti e l’Italia condividono una «duratura amicizia». 

LA MEDIA ETA’ PIU’ BASSA  

Quanto all’anagrafe, il ministro con il dicastero più delicato, l’Economia, è anche il più anziano: Padoan, classe 1949. Agli Esteri sbarca invece la titolare più giovane nella storia della Farnesina: Federica Mogherini, classe 1973. Al tavolo del Cdm siederanno ben quattro trentenni, che contribuiscono ad abbassare l’età media fino a 47 anni. Che, ironia della sorte, è l’età dell’ex premier Enrico Letta. Proprio lui, che, con i 53 anni medi dei suoi ministri, aveva ringiovanito vistosamente il precedente governo (64 anni medi). La genovese Pinotti, 53 anni e due figlie, è il primo ministro donna della Difesa che l’Italia abbia mai avuto. Solo sfiorato, invece, un altro record. Maria Elena Boschi, con i suoi 33 compiuti il 24 gennaio, batte la collega Marianna Madia, che 33 anni li ha compiuti a settembre dello scorso anno. Ma non scalfisce il primato di Giorgia Meloni, che divenne ministro del governo Berlusconi a 31 anni.

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