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Ora Don Chisciotte parla in sardo - Il romanzo tradotto per Condaghes
Don Chisciotte tradotto in sardo
 

È uno dei romanzi più tradotti nella storia della letteratura mondiale. Nonostante Don Chisciotte sia stato pubblicato quando la Sardegna era parte dell'impero spagnolo, la lingua sarda ha stentato a misurarsi col personaggio e con la materia complessa che il capolavoro di Miguel de Cervantes (1547-1616) affronta. Appare strano, se si considera la carica simbolica ed esemplare della creatura letteraria, che nemmeno nelle gare poetiche - sono conoscenza e memoria di Paolo Pillonca a parlare - fosse usuale citare il cavaliere della Mancia e i proverbiali mulini a vento.


Eppure gli improvvisatori erano in grado di attingere a una galleria di personaggi articolata che, derivata perlopiù dalle fonti classiche, proponeva a un pubblico non erudito persino la figura del generale persiano Mardonio.

Il progetto - L'edizione in sardo dell'opera di Cervantes, nelle librerie per Condaghes e realizzata da Gianni Muroni, operatore linguistico sassarese, formatosi tra Sardegna e Spagna, va quindi salutata - pur di fronte alla pretesa normalità del sardo - come fatto straordinario. "Don Chisciote de Sa Màntzia" (543 pagine, euro 25) s'inserisce nella collana Sena Làcanas che comprende i titoli più noti di Goethe, Stevenson, Kafka, Saramago, Wilde, Garcìa Lorca, Joyce, Garcìa Marquez e la traduzione dall'arabo del siriano Zakaria Tamer.

La pubblicazione coincide con un anniversario che ben si presta alle finalità di confronto e dialogo volute dal Coordinamentu pro su Sardu Ufitziale che promuove l'iniziativa. Ricorrono infatti i quattro secoli dalla morte di Cervantes.

di Manuela Arca

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