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- Pubblicato Mercoledì, 10 Luglio 2013 19:52
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PILI: TIRRENIA CONTINUA A RICATTARE LA SARDEGNA
NON SI TOCCANO LE ROTTE, LO STATO CONTROLLI I BILANCI
ABBASSARE LE TARIFFE SENZA CONDIZIONI, BASTA CON IL FURTO DI STATO
“La notizia fatta circolare ad arte in queste ore da Tirrenia secondo la quale da ottobre taglierà la rotta Genova Olbia è l’ennesima dimostrazione che la Sardegna ha a che fare con dei veri e propri pirati del mare. Minacciano e ricattano perché vogliono conservare intatto il bottino dei 72.000.000 di euro che gli viene garantito dallo Stato, e pur di mantenerlo sono pronti a cancellare le rotte che poi sarebbero ad appannaggio dei suoi stessi soci, come Moby. E’ una vergogna intollerabile. La modifica della convenzione e il ripristino dei biglietti del 2010 dei costi deve avvenire senza alcuna riduzione dei servizi. E’ l’autorità garante che ha dimostrato che le compagnie marittime hanno aumentato i prezzi molto di più di quanto sia aumentato il carburante. La Tirrenia si è comportata alla stesso modo delle altre compagnie marittime elevando i prezzi che in molti casi sono risultati superiori ai privati che viaggiavano senza contributi”.
Lo ha detto Mauro Pili annunciando un’interrogazione urgente al Ministro dei trasporti per sapere se risponda al vero la notizia divulgata dalla Tirrenia attraverso l’autorità Portuale di Olbia secondo la quale quella rotta dal prossimo ottobre verrebbe cancellata.
“Togliere la Olbia- Genova – ha detto Mauro Pili - significa mettere a rischio una delle rotte strategiche dell’isola mettendola nelle mani dei soci privati di Tirrenia, a partire da Moby Lines. C’è un cartello anche
nella strategia di modifica delle convenzioni. Il governo deve ribaltare i bilanci di Tirrenia e andare sino in fondo con l’esame dei costi e l’ utilizzo dei 72 milioni di euro che lo Stato assegna alla Cin Tirrenia ogni anno per otto anni. Ho detto che accedere alla logica di Tirrenia sarebbe stato un errore. Modificare le convenzioni non significa cancellare servizi ma limitare i prezzi in funzione dei reali costi. Se questo atteggiamento non verrà dismesso sarà guerra a tutto campo e non escludo che già dai prossimi giorni saranno avviate iniziative clamorose per denunciare il fatto che a metà luglio nessuno ha ancora recepito del decisioni dell’autorità garante per la concorrenza. Si sta perdendo tempo tutto a favore di Tirrenia e company a scapito della Sardegna e dei Sardi”.
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