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Appello dell’ex presidente al ministro: «Fascia costiera a rischio». La replica: «Cambiamenti giusti, fa disinformazione»

CAGLIARI. Renato Soru riflette sui cambiamenti al piano paesaggistico annunciati dalla giunta Cappellacci e rivolge un appello al ministro per i Beni culturali. Una presa di posizione che ha suscitato la reazione veemente di Cappellacci: «Soru fa disinformazione».

PPR

L’ex presidente della Regione, Soru, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Manifesto: «Confido in Massimo Bray, spero che non si vorrà rendere complice della cancellazione di una buona pratica, di un progetto che ha mostrato il suo valore, diventando un modello studiato in Italia e fuori dai confini nazionali», ha dichiarato. Qual è il pericolo? Soru ha spiegato che se mai dovessero passare le modifiche previste dal centrodestra, sarebbe annientata l’idea della fascia costiera come un bene paesaggistico unitario. «Non c’è un pezzo più bello e un altro meno bello, un pezzo da difendere di più e un pezzo da difendere di meno. Nella visione del Ppr va difeso tutto allo stesso modo. Cappellacci ritorna alle singole cartoline e sceglie quali siano meritevoli di tutela e quali no. Si entra nel campo della discrezionalità: quello che decido che non merita di essere tutelato non lo merita perché mi sembra meno bello oppure perché ci sono interessi che devono essere favoriti»? Soru ha ricostruito nelle dichiarazioni di ieri tutte le mosse fatta dalla giunta «per cercare di forzare il Ppr. Cappellacci ha dichiarato che modificare il Ppr serve a rendere possibili sia gli investimenti in Gallura dell’emiro del Qatar, sia altri simili. E prima diceva che servivano a consentire gli investimenti di Tom Barrack e di altri. Ora che Barrack ha venduto, bisogna venire incontro alle richieste dei nuovi proprietari con i quali persino segretamente, nel passato, Cappellacci si è incontrato andandoli a trovare a casa loro, a Doha, e promettendo di tutto e di più». A giudizio di Soru, oggi il Centrodestra sardo è indietro anche rispetto agli imprenditori che se anche avessero altri metri cubi a disposizione sulle coste non li utilizzerebbero, semplicemente perché le case non si vendono più».

Ugo Cappellacci ha replicato: «Soru parla di paesaggio come se fosse il padre e il tutore e dice soprattutto una cosa: Roma pensaci tu, i sardi devono essere espropriati della loro capacità di determinare il proprio destino». In realtà il Ppr è un’emanazione delle norme previste dal Codice Urbani sull’ambiente e pertanto, come l’approvazione del Ppr ha avuto necessità dell’avallo del governo così dev’essere anche per ogni sua modifica. Da qui l’appello a Bray. Cappellacci afferma: «La revisione del piano non solo è un atto legittimo ma necessario per legge; le procedure sono concordate con il ministero e Soru finge di non sapere che proprio il suo piano non ha mai avuto l’approvazione del ministero perché le procedure di conformità delle disposizioni del piano paesaggistico regionale furono interrotte».

Fonte Articolo: http://lanuovasardegna.gelocal.it

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